venerdì 21 ottobre 2016

Step 06- I colori nella scienza

Cos'è il colore per la scienza?
Partiamo proprio dalla definizione di colore:" Il colore è la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello quando assorbono le radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d'onda intensità nel cosiddetto spettro visibile o luce" In chimica, per lo studio e la sintesi di sostanze colorate e coloranti.  In psicologia, per quanto riguarda l'interpretazione dei segnali nervosi e la percezione del colore; se ne interessò in particolare Kristian Birch-Reichenwald Aars, filosofo e psicologo norvegese.
In fisica il colore viene studiato in particolare nell'ottica: per tutto ciò che avviene all'esterno del sistema visivo , ma lo studio del colore ha interessato generazioni di studiosi. Da Platone a tutto il medioevo le ipotesi e le teorie si sono moltiplicate, ma il fondatore della moderna scienza del colore è considerato l'inglese Isaac Newton(1642-1727). Egli comincia gli esperimenti sui colori e la luce a soli 23 anni quando per sfuggire alla peste, si ritira nella casa di famiglia in campagna. Per i contemporanei di Newton i colori erano una proprietà degli oggetti: ad esempio un papavero era rosso anche al buio e la luce che è “bianca” non faceva altro che illuminarlo. Newton eseguì il suo celebre esperimento di dispersione della luce per dimostrare che il colore non è una proprietà dei corpi, bensì è dovuta ad una proprietà della luce. 
Il cerchio dei colori di Newton




Goethe ed una vasta cerchia di artisti ed intellettuali, pensavano che la teoria di Newton fosse un errore, e che un fenomeno naturale come quello dei colori, apportatore di intense emozioni estetiche ed emotive, non potesse essere spiegato attraverso una teoria scientifica meccanicistica. I presupposti da cui Goethe partì lo condussero a delle conclusioni errate sul fenomeno della generazione dei colori, mentre mise in evidenza come la visione dei colori sia un modo dell'organismo, in particolare dell'apparato visivo, di reagire agli stimoli luminosi provenienti dall'esterno. La teoria di Goethe ebbe un certo seguito nel mondo dell'arte, perché poneva al centro della fenomenologia dei colori l'uomo e i suoi sensi.


Influenza dello sfondo sulla percezione del colore
La teoria di corpuscolare di Newton spiegava bene i fenomeni dell’ottica geometrica (riflessione, rifrazione e le ombre), tuttavia la necessità di ammettere altrettante sostanze quanti erano i colori lasciava molto perplessi. Agli inizi del 1800 il medico inglese Thomas Young, fisico dilettante, realizza una serie di esperimenti che avvalorano l'ipotesi ondulatoria della luce.
Schema della diffrazione a due fenditure presentato da Thomas Young alla Royal Society nel 1803



Quello che sono riuscita a trovare girando qua e là è un pò poco però ho scoperto che in ambito web Il beige può assumere toni freddi o caldi a seconda dei colori che lo circondano. Possiede il “calore” del marrone ma anche la freschezza del “bianco”, e come il marrone, a volte è visto come noioso. E’ un colore conservatore nella maggior parte dei casi, e di solito è riservato per gli sfondi delle pagine web.

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