venerdì 30 settembre 2016

LA COSA

                                                                                                                                         30/09/2016
                                           
                                                                   "LA COSA"

Da dove deriva il termine "cosa"? Dato che le nostre radici vengono dal latino, subito verrebbe a tutti noi di associare la parola "cosa" a "res" ma non è così: in effetti la parola cosa proviene da "causa", perchè la cosa nella sua materialità da un'effetto, e la scienza che studia il rapporto tra le cose e l'uomo è l'antropologia. 
Ma cos'è che distingue realmente noi specie umana dal mondo animale? 
L'ISTINTO DI POTER NARRARE: di organizzare i nostri pensieri, e soprattutto la nostra memoria. 200 000 anni fa il primo ominide che si sviluppo sulla terra fu l'homo Sapiens che proveniva dall'arida e calda Africa, ma in contemporanea a lui vi era un altro ominide: l'homo di Neanderthal insediato nelle immense sterpaglie del nord. La differenza tra i due ominidi era molto abissale, il primo (homo Sapiens) era molto più creativo non badava molto alla caccia e preferiva diciamo "raccontare storie", mentre il secondo (homo di Neanderthal) molto più evoluto, abile nella caccia e perchè dopo tanti anni l'uomo di Neanderthal si è estinto e l'homo sapiens no?!?! la differenza sta proprio in quello detto prima : l'homo Sapiens (dal quale noi specie umana deriviamo) aveva l'istinto di poter narrare. 


Giorno 29/09 ho iniziato per la prima volta un corso totalmente diverso dal percorso universitario intrapreso (quello ingegneristico) dal titolo: antropologia delle cose, per quell'ora e mezza di lezione che ho tenuto mi ha veramente affascinato, mi ha fatto riflettere un pò di più sull'importanza che ognuno di noi dovrebbe avere nel sapersi esprimere, nell'essere sempre più colto, nel migliorarsi nel voler leggere nel voler raccontare, e staccare per un attimo la spina da tutti quei canoni un pò rigidi,per così dire ingegneristici, che ci tengono legati alla realtà contemporanea.
Però ad oggigiorno si pensa di più ad investire sul benessere del proprio futuro ed è proprio come disse un grande della storia: "ad ognuno il suo", allo scienziato il proprio modello allo storico la storia e all'ingegnere il proprio progetto ed in un mondo come il nostro la tecnologia infatti è una scommessa verso il futuro è un pò come un lancio di dadi. Ma se si continua a guardare avanti verso il progresso e perdere quell'istinto di poter narrare anche noi prima o poi ci estingueremo proprio come l'uomo di Neanderthal. 
Sono un pò curiosa di come sarà questo nuovo percorso intrapreso, vedremo anche io lancerò i miei dadi.